TARVISIO – 17 OTTOBRE 2020
Un animale riservato
Sei un tipo riservato o un pallone gonfiato? A questa domanda risponderai ovviamente che fai parte della prima categoria. Al limite dirai “moderatamente riservato”. C’è da chiedersi allora perché il mondo social pullula di membri dalle caratteristiche coincidenti con la seconda tipologia. Il castoro di Tarvisio, l’unico castoro presente oggi sul territorio italiano, è un animale molto riservato. Un gran lavoratore. Un vero friulano d’altri tempi. Di quelli, come mio nonno, che si alzavano prima dell’alba per districare i lavori quotidiani, con ordine e perizia. La sera, quando agganciava la giacca al chiodo, tutto era stato svolto puntualmente, senza dare nell’occhio, senza vanto. Grande sapienza, quella del castoro, grandi abilità costruttive. La sua diga, benché messa a dura prova dalla piena di settembre, è un esempio di efficienza, funzionalità, minimalismo. I vecchi che hanno costruito gli stavoli attorno al corso d’acqua, che hanno disboscato le foreste per fare spazio ai prati, intuito come seccare il fieno in speciali graticci di legno, in una terra dove piove praticamente ogni pomeriggio d’estate, non avevano interesse o tempo per pavoneggiarsi dei loro lavori, che hanno sfamato intere generazioni alpine. Riservati, schivi, taciturni, hanno fatto grandi opere, per sopravvivere, proprio come il castoro, senza gonfiarsi il petto, senza mettersi in mostra, esibire trofei. Sorprendente bestiola, non pensavo che anche tu, al di là dell’interesse faunistico e scientifico dato dal rientro in patria dopo 500 anni, potessi indurmi a riflettere, ad essere più parco, sobrio, mimetico; m’inducessi a non tendere al cono di luce del riflettore, ma piuttosto a continuare con maggiore determinazione a lavorare nella zona d’ombra che lo avvolge, allontanandomi in punta di piedi, per continuare sulla piccola pista che vado tracciando in mezzo al bosco. Mi dici che è quella giusta, anche se io la vedo a volte tutta storta e piena di ramaglie. Suggerirei pertanto anche a quelli che hanno risposto “moderatamente riservato” di prender spunto dall’amico castoro. Lavorare bene, con passione, senza mettere in piazza con vanto la propria esistenza. Ma come fare a fermare quel ditino che pigia sul touch screen, come fare a contenere il sorriso costruito che certifica la nostra pallongonfiabilità?