MONTE DI RAGOGNA 12 GENNAIO 2020
La traversata dei droni viventi
Mattino d’inverno con cielo terso stupendo. È il giorno della grande traversata dalla “Mont di Mures” al Castello di Pinzano, passando il Tagliamento sul famoso ponte alla Stretta che collega il mondo “di cà” con quello “di là da l’aghe”. Come droni o meglio come falchi scrutiamo il Re dei fiumi ed il suo immenso letto di ghiaie dall’alto. I canali intrecciati, le acque azzurrissime, la scenografica entrata in scena nell’alta pianura friulana dalla culla dei monti; da quassù la grandiosità del più selvaggio e unico tra i fiumi europei appare in tutto il suo splendore. Continuiamo a seguirne il corso dal filo di cresta che il sentiero percorre, esponendoci alla vista delle vaste golene, dei paesini incastonati nelle ultime balze prealpine. Si tratta di un sentiero per alcuni tratti ardito e sempre spettacolare, dove la natura tutta offre esibizioni inattesi: ecco, nel cuore dell’inverno, fiorire le candide rose di Natale, in una delle stazioni più atipiche della regione; ed ecco le distese delle betulle dalle candide cortecce. Mentre seguiamo con lo sguardo il Tagliamento spianarsi la strada verso il mare la storia ci si presenta di fronte : tra i due castelli a guardia dell’antico passaggio, Ragogna da un lato e Pinzano dall’altro, scorgiamo nitide tracce del primo conflitto mondiale, che qui ha visto svolgersi tragici colpi di coda. Scendendo alla Stretta di Pinzano ammiriamo opere ingegneristiche non da poco, come il ponte in cemento ad una sola campata, e visitiamo l’incompiuto ossario austroungarico, presidiato da un esercito di capre decespugliatrici. Siamo così giunti a Pinzano, e l’ultimo strappo per “scalare” il colle del castello, al termine di una galoppata che ha impegnato occhi e gambe, non è per tutti!